uest’anno, tra gli spazi della Casa della Confraternita di Udine, Arte in gioco si propone con la presenza di sei artisti operanti ormai da tempo sul territorio della nostra regione:
Gaetano Bodanza, Carlo Condello, Walter Bortolossi, Maurizio Ciancia, Franco Martelli Rossi ed il sottoscritto, Aldo Ghirardello.
Provenienze, esperienze e percorsi artistici molto diversi tra loro, che per alcuni travalicano gli stretti confini regionali ed anche nazionali ma che in quest’occasione si incrociano offrendosi allo sguardo del pubblico in questo luogo ricco di storia e di cultura.
Che cosa ci accomuna? Prima di tutto una frequentazione dovuta al fatto che buona parte del nostro lavoro si è confrontata, nel bene e nel male, con il territorio regionale. Difficile quindi non incontrarsi anche solo per uno scambio di idee e suggestioni, magari davanti ad un bicchiere di vino in un vernissage, a qualche appuntamento culturale o anche tra le aule del liceo artistico di Udine dove alcuni di noi insegnano da tempo.
E così, come spesso accade con persone che credi di conoscere da sempre, piu per una occasionale consuetudine che per una reale condivisione quotidiana, ad un tratto qualcosa di sorprendente ed inaspettato ti fa andare oltre l’immagine di superficie che hai dell’altro, rivelando profondità inedite spesso celate ai più.
Allora basta una serata nello studio di Condello, girovagando tra corpi dilaniati e le svariate espressioni facciali dei suoi calchi e sculture, per capire come lo studio appassionato del materiale plastico si leghi indissolubilmente allo spazio circostante ed ai temi di volta in volta trattati.
O trovarsi a sfogliare uno dei cataloghi di Bortolossi per intuire che la sua rutilante pittura è comunque una componente attiva nell’architettura di un’opera e ha senso come deformazione e ricostruzione di una realtà sfaccettata e multiforme.
Ecco che conversare con Gaetano diventa affascinate e divertentissimo ad un tempo, vista la mole di aneddoti e personaggi straordinari incontrati tra New York e Parigi; e come il suo linguaggio “iperpop”, secondo una definizione di Gianluca Marziani, agisca per esagerazioni e operbole attraversando mirabilmente tecniche e linguaggi diversi.
Così come condividere serate fatte di progetti e riflessioni su possibili contaminazioni tra pittura e fotografia, ti porti a riflettere su come Maurizio Ciancia cerchi di estrapolare e sintetizzare un’idea di spazio estremamente simile a quel luogo ideale in cui trovare pace e consapevolezza ad un tempo.
E poi, entrare in contatto con la sensibilità di Franco Martelli Rossi ti conduca a capire come le sue immagini, di una disarmante bellezza, siano il frutto di un colloquio intimo con la natura tanto da poter coglierne il lento ed inesorabile divenire.
Ed in questo strano ruolo di narratore io mi ritrovo a pensare alla pittura come una messa in scena di pulsioni ed inquitudini del mondo contemporaneo, sempre cangiante ed imprevedibile ma proprio per questo, degno di essere ri-velato dagli strumenti del fare artistico.
Buona visione.
Aldo Ghirardello