S(U)ONO RITMO!

L’ approccio al ritmo con strumenti a percussione trova sempre più spazio in ambito formativo grazie alla sua grande immediatezza comunicativa. Noi siamo ritmo, è un nostro patrimonio. Partendo da questa idea, un lavoro graduale con l’ aiuto insostituibile della voce e l’ imitazione di gesti precisi, permette di sviluppare le basi necessarie per raggiungere quell’ armonia di discipline che il percussionista incarna. Ritmo è dialogo, vitalità, potenza, creatività, ma anche un veicolo che stimola e canalizza le nostre emozioni. Questo percorso permette di sviluppare e potenziare le capacità ritmiche individuali e di verificarle nel lavoro di gruppo.

 

MODALITA’ E TAPPE SPECIFICHE

L’attività ritmica di gruppo è particolarmente coinvolgente e permette di guidare in modo graduale l’apprendimento di tecniche, di allenare l’ orecchio all’ ascolto e alla codificazione dei primi rudimenti musicali.

Il tamburo DJEMBE, proveniente dall’ Africa Occidentale, permetterà un avvicinamento semplice e graduale al lavoro  sulla ritmica di gruppo, grazie alla sua tecnica semplice fatta di gesti naturali e ripetitivi. Il ricchissimo repertorio ritmico di questo tamburo permetterà un avviamento progressivo ed accessibile al “fare musica insieme”. Si apprende, all’ inizio, in forma imitativa guardando, ascoltando,vocalizzando il ritmo, facendo propri i movimenti e memorizzando le cellule ritmiche in un produttivo confronto con il gruppo. Il primo obbiettivo è la sintonia attraverso lo sviluppo della capacità di ascolto del lavoro di tutti fatto assieme.  L’ apprendimento graduale delle cellule ritmiche porterà alla costruzione di pezzi tipici della musica africana. Parallelamente, ma sempre dopo un apprendimento tramite un’ esperienza diretta e pratica della cellula ritmica, si passerà alla codificazione del linguaggio nella sua parte tecnica. Il percorso ritmico si amplia ulteriormente completando l’ offerta, con l’introduzione del vastissimo strumentario che il mondo della percussione ci offre in un viaggio tra continenti e culture.

TABURI: doun-doun, conga, bongò, darbouka, bodran, tamà, tamborim, pandeiro, ocean drum, udu….

SHEKERE: maracas, serpente brasiliano, palo della pioggia, caxixi, calabashi..

METALLI: gong, piatti cinesi, metallofoni, campane, vibratone, flexatone…

LEGNI: temple block, balafon, cucchiaio canadese, arco sonoro, berimbau

La scoperta e l’ uso di questi strumenti sarà l’ occasione per conoscerne provenienza e origine in una sensibilizzazione timbrica ma anche per apprenderne semplici tecniche d’ uso e per creare giochi di interazione utilizzando il dialogo musicale.

 MUSICISTA – EDUCATORE MUSICALE

Il  primo incontro di Roberto Lugli con la musica africana risale al 1979 mentre frequentava i corsi di  percussioni al Conservatorio di Montreilles a Parigi e contemporaneamente i corsi all’Institut for Artistic  and Cultural Perception di Alan Silva con il grande sassofonista africano Jo Maka, che per le sue  straordinarie doti umane e didattiche lascerà un segno profondo che riaffiorerà in tutta la sua intensità nel  1996 nell’incontro con Traore Fatokoma a Nizza in Francia.

Fatokoma, Master Drummer del Burkina Faso, gli fa conoscere i tamburi djembe e dundun provenienti  dall’Africa Occidentale e gli trasmette le tecniche e la passione che al suo rientro in Italia assorbiranno la  totalità della sua attività musicale.

Sin da bambino si è dedicato alla batteria, studiandola con grandi maestri sia in Italia che in Francia,  suonando in diverse formazioni, prevalentemente di musica jazz e d’improvvisazione.

I tamburi djembe lo hanno coinvolto da subito perché il ritmo che riescono ad esprimere è quello istintivo e vitale del respiro e del battito del cuore. E’ un ritmo che non disperde l’energia, stabilisce un’armonia, comunica emozioni che possono essere trasmesse tramite l’insegnamento e l’apprendimento del ritmo stesso (Rhytme Crossing).

Dal 1980 insegna percussioni a bambini e adulti, singolarmente e in gruppi, nelle scuole e nei centri, mettendo a punto una tecnica didattica che permette un apprendimento efficace e nello stesso tempo coinvolgente.

Roberto Lugli propone dei percorsi di apprendimento musicale tramite l’utilizzo di strumenti a percussione di origine africana con metodologie didattiche e di passaggio delle conoscenze semplici ed immediate.

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